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Una sguardo sulla nostra pelle: l’epidermide

Una sguardo sulla nostra pelle: l’epidermide

L’epidermide è lo strato più superficiale e anche il più sottile della pelle, il suo spessore varia tra i 50 e i 150 micron (1 micron equivale a 1 millesimo di millimetro). Si tratta di un vero e proprio tessuto suddiviso in 5 livelli, il più profondo, definito germinativo, è quello dove nascono le cellule cutanee: i cheratinociti.

Nel corso delle settimane queste nuove cellule risaliranno fino alla superficie per poi esfoliarsi naturalmente e scomparire. L’epidermide si rinnova interamente ogni 4/5 settimane.

Risalendo dal basso verso l’alto incontriamo lo strato spinoso dove i cheratinociti si dispongono in filiere. Sono muniti di processi spinosi che hanno il compito ancorare le cellule le une alle altre, lasciando però un certo spazio tra loro in modo da formare dei canali che consentono ai fluidi corporei, come il sudore, di raggiungere la superficie.

Continuando il cammino verso l’alto incontriamo lo strato granuloso e quello lucido nei quali i cheratinociti si presentano in una forma allungata perché durante il percorso hanno perso il nucleo, quindi parte delle loro funzioni vitali. Infine troviamo lo strato corneo, quello che noi vediamo, in cui le cellule sono svuotate da tutti i loro componenti e presto verranno eliminate per mezzo delle continue micro abrasioni causate dal contatto con l’esterno.

Nello strato corneo le cellule sono tenute insieme da microscopici ganci e svolgono una funzione puramente protettiva contro le radiazioni, gli agenti atmosferici e i batteri, che non devono penetrare all’interno del nostro organismo. Per riuscire a svolgere questo compito lo strato corneo ha un alleato: il film idrolipidico, una soluzione di acqua e acidi grassi che contribuisce a mantenere la pelle elastica e contemporaneamente agisce come una barriera.

Il fil idrolipidico ha due funzioni principali, la prima meccanica, ogni massaia sa che un sottile strato di olio preserva gli alimenti meglio di qualsiasi pellicola, e una chimica. Il suo pH acido, tra 4,6 e 5,2 laddove 7 è neutro, agisce come uno sterilizzatore.

La maggior parte dei batteri infatti prediligono e si riproducono in ambienti alcalini o basici, cioè con un pH compreso tra 7,1 e 14, mentre perdono vitalità e muoiono in ambienti acidi. Per questo è estremamente importante non alterare il film idrolipidico lavandosi troppo spesso o con detergenti aggressivi e inadatti.

Distribuiti negli strati più profondi dell’epidermide e con grande varietà di numero a seconda delle caratteristiche razziali e genetiche troviamo i melanociti, i pittori della pelle, che producono il pigmento noto come melanina che conferisce al nostro aspetto quel colorito che tanto ci è caro e a volte tanto ci fa soffrire.

Tiziana Lazzari

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