È scientificamente provato che, sebbene possa colpire persone di tutte le età, l’ictus cerebrale colpisce maggiormente gli individui che hanno superato i 50 anni. Ma quali sono i fattori che provocano l’attacco ischemico e come possono essere riconosciuti? E soprattutto come prevenire un ictus cerebrale?
Ictus ischemico ed emorragico
Per prima cosa è bene evidenziare che esistono due tipi di ictus: quello ischemico e quello emorragico. Nel primo caso, accade che un’arteria cerebrale si chiuda a causa di un coagulo di sangue (o trombo) e si parla di ‘trombosi cerebrale’. Se l’arteria viene ostruita da diversi coaguli (emboli), si parla di embolia cerebrale. Nel secondo caso, invece, quello emorragico, si verifica una vera e propria rottura di un’arteria cerebrale che deriva da una pressione arteriosa molto alta. Questa riesce a rompere sia i normali vasi sanguigni, sia gli aneurismi, cioè i vasi malformati.
Ictus, sintomi e avvisaglie
Per prima cosa il paziente colpito da ictus si sente particolarmente debole e nei casi più gravi può avere una notevole difficoltà a muovere una metà del corpo, accompagnata da palese difficoltà a deglutire.
Se si dovessero accusare alcuni di questi sintomi, è bene agire tempestivamente e chiamare subito il 118 specificando il sospetto di ictus.
Prevenire l’ictus cerebrale
La maggior parte degli ictus può essere prevenuto attraverso questi accorgimenti:
- Tenere sotto controllo pressione, colesterolo, glicemia e malattie cardiache (soprattutto fibrillazione atriale che causa il 20% degli ictus).
- Smettere di fumare e non consumare alcolici in eccesso.
- Fare un’attività fisica moderata e costante: camminare, fare le scale, ballare, ciclismo.
- Seguire una dieta sana riducendo il sale, monitorare il peso.
- Visite di controllo almeno due volte l’anno per chi ha già avuto un ictus cerebrale.
Prenotare visite e check up di controllo anche se non si è mai stati colpiti da un ictus è altamente raccomandato soprattutto dopo i 50 anni. La prevenzione è infatti l’arma migliore contro questa patologia pericolosa e invalidante.
Andrea Carozzi
Le informazioni sopra riportate non sostituiscono in alcun modo il parere medico.
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