La querelle medici contro avvocati non ha fine. Ultimo colpo passo è quello messo a punto da Amami – associazione medici accusati di malpractice ingiustamente: la lega dei sanitari ha, infatti, pubblicato un video di sessanta secondi che riprende un avvoltoio che si guarda intorno con sguardo obliquo, pronto a gettarsi contro la prima vittima per conquistarsi un nuovo boccone.
Una pubblicità – metafora mossa contro gli avvocati cosiddetti della malasanità che, secondo i medici, sarebbe disposti a tutto pur di conquistarsi come cliente pazienti che hanno subito complicazioni (anche mortali) a causa di trattamenti, operazioni e giudizi erronei rilasciati dai medici.
Quella dell’avvoltoio è solo l’ultima risposta alla guerra che legali e sanitari hanno iniziato. Tutto è iniziato quando Obiettivo risarcimento, un gruppo di avvocati, medici legali ed esperti che assiste a pagamento chi ha subito casi sospetti di malasanità, ha invitato attraverso uno spot pubblicitario, i malati a far valere i propri diritti lesi in tribunale. «Se sei vittima di un caso di malasanità, hai dieci anni per reclamare quello che ti spetta. Chiamaci, uno staff sarà a tua disposizione a zero anticipi e zero rischi», citava la pubblicità della discordia.
I medici, offesi dall’iniziativa, rispondono immediatamente chiedendone il ritiro al ministro alla Salute Lorezin. Da qui inizia la guerra, a colpi di botta e risposta, insulti e dichiarazioni poco eleganti.
In questa guerra di comunicazione, basata su strategie di marketing, chi avrà la meglio? Ai posteri l’ardua sentenza, di sicuro gli unici a rimetterci sono i pazienti.
B.m.