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Le nuove abitudini alimentari degli italiani

Le nuove abitudini alimentari degli italiani
L’interesse per quanto riguarda l’alimentazione è sempre maggiore. Come maggiore è l’attenzione posta sul mangiare bene e mantenere delle corrette abitudini alimentari. Ma quali sono le abitudini alimentari di noi italiani? Questo è quanto si è chiesta la Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, che ha condotto una ricerca su come sono cambiati i consumi…

L’interesse per quanto riguarda l’alimentazione è sempre maggiore. Come maggiore è l’attenzione posta sul mangiare bene e mantenere delle corrette abitudini alimentari.

Ma quali sono le abitudini alimentari di noi italiani? Questo è quanto si è chiesta la Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, che ha condotto una ricerca su come sono cambiati i consumi degli italiani negli ultimi vent’anni e l’ha presentata in occasione di TuttoFood, la fiera internazionale del B2B dedicata al food & beverage organizzata da Fiera Milano.

Dalla ricerca condotta è emerso il rapporto particolare che lega gli italiani a bar e ristoranti, ai quali proprio non riescono a fare a meno, e che rappresentano i luoghi dove circa un terzo della somma preposta alle spese alimentari viene consumata.

Ad essere emerso è anche che gli italiani, popolo conosciuto per il consumo di pasta e pizza, sembra che abbiano sensibilmente ridotto tali alimenti, soprattutto pane e cereali, vuoi perché poco amici della linea, vuoi per motivi legati al benessere, ai quali si collega anche la riduzione del consumo di carni e dessert.

Negli ultimi anni, inoltre, si è registrato il boom delle intolleranze alimentari, ragion per cui la maggior parte dei locali ha dovuto studiare delle alternative per questo nuovo mercato in continua crescita.

A cambiare è anche l’importanza legata ai pasti durante la giornata. Sembra essere cresciuta l’importanza di una buona prima colazione, un tempo molto modesta, ed essersi ridotto il ruolo del pranzo, il quale si è trasformato in una rapida pausa.

Legato alla rapidità del pranzo è anche il dover mangiare fuori casa, essendo, infatti, i tempi dedicati alla pausa pranzo, sempre più corti, gli italiani sono costretti a mangiare fuori, spendendo un terzo delle somme dedicate alla spesa alimentare in bar, ristoranti, pizzerie e via dicendo.

In questo modo ristoranti, pizzerie, bar, diventano i nuovi surrogati della tradizione italiana della convivialità, ragion per cui i pubblici esercizi sentono sulle proprie spalle la responsabilità nei confronti della clientela e si sentono chiamati a promuovere una sempre maggiore attenzione all’aspetto del benessere, tenendo conto delle nuove esigenze alimentari e delle intolleranze.

E questo sforzo, che i pubblici esercizi fanno, viene riconosciuto dagli italiani, che li percepiscono, come una sorta di grade famiglia dove è possibile apprezzare la qualità e in cui riporre fiducia.

(Redazione)

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