Ci sarebbe una correlazione tra il consumo di latticini e la diminuzione del rischio di contrarre diabete e ipertensione. A sostenerlo è uno studio pubblicato su BMJ Open Diabetes Reserarch & Cura.
Secondo i ricercatori, che hanno analizzato i dati raccolti da un’indagine sulle abitudini alimentari di 147.812 persone, appartenenti a 21 paesi diversi, mangiare due porzioni di prodotti lattiero caseari al giorno potrebbe contribuire a diminuire il rischio di contrarre patologie cardiache, ipertensione e diabete.
Latticini, lo studio ha coinvolto 190mila persone per 9 anni
Lo studio non è il primo che cerca di dimostrare questa teoria, ma i ricercatori coinvolti si sono concentrati sui dati relativi a una precisa fascia di popolazione quella di età compresa tra i 35 e i 70 anni.
L’assunzione di latticini veniva valutata tramite questionari e tra i prodotti indicati c’erano il latte, lo yogurt, le bevande allo yogurt, il formaggio e piatti di ogni genere preparati con prodotti lattiero-caseari. Tutti i prodotti venivano ovviamente classificati come grassi oppure come a basso contenuto di grassi.
Il consumo medio quotidiano di prodotti lattiero-caseari è risultato essere pari a 179 gr ed i soggetti, che ricordiamo erano quasi 150mila, sono stati monitorati per nove anni.
I latticini grassi meglio di quelli magri
Alla fine i ricercatori associavano i latticini interi, ma non i latticini magri, ad una prevalenza più bassa nei componenti analizzati della sindrome metabolica, che ricordiamo è una situazione clinica nella quale diversi fattori fra loro correlati concorrono ad aumentare la possibilità di sviluppare patologie a carico dell’apparato circolatorio e diabete.
Almeno due porzioni al giorno di prodotti lattiero-caseari magri potevano essere associati ad un rischio più basso del 24% di sviluppare la sindrome metabolica, differenza che passava al 28% per i latticini grassi, in confronto ad una totale assenza giornaliera di consumo di prodotti lattiero-caseari.
Per quanto riguarda l’ipertensione e il diabete, almeno due porzioni al giorno di latticini potevano essere collegati a un rischio inferiore del 11-12%.
Per tre porzioni, il rischio più basso diventava del 13-14%. I collegamenti sembrano più forti per i latticini con normale contenuto di grasso piuttosto che per i latticini a basso contenuto di grassi.