La moda ed i grandi marchi cercano volti maturi, icone di stile dotate di una forte identità, spesso ottenuta con il trascorrere degli anni ed il pubblico lo sa bene. Servono canoni di bellezza in cui identificarsi e che siano “reali”. Ci sono celebri marchi che hanno capito questa esigenza e stanno proponendo via via modelle che hanno superato già da tempo gli “anta”: dopo L’Oreal con Helen Mirren, arriva la modella di Celine, Joan Didion, scrittrice, giornalista e sceneggiatrice classe 1934.
Chi è Joan Didion
La Didion, nata a Sacramento, in California, conosce bene il mondo della moda, iniziò infatti la sua carriera di scrittrice e giornalista appena ventenne nella redazione di Vogue dopo essersi aggiudicata il prestigiosissimo Prix de Paris.
Già nel 1961 la giovanissima Joan scrisse un pezzo destinato a rimanere nella storia: “Verso Betlemme”. In questo pezzo giornalistico la scrittrice racconta e analizza l’umore degli Stati Uniti negli anni ’60 e il cosiddetto “american dream” (sogno americano) con una classe, maturità e originalità senza pari.
La vita della Didion è molto intensa e animata da eventi meravigliosi e tragedie senza pari come la grave perdita della figlia Quintana a soli 39 anni, che si possono vedere tra i molti saggi che ha scritto e sul suo viso.
Come scrittrice Joan ha subito fortemente l’influenza di Hemingway, eppure ha dichiarato che, secondo lei, il libro più bello di sempre è Vittoria di Joseph Conrad.
Una curiosità su Joan Didion
La Didion, dopo aver smesso di fumare, venne a sapere che Aldo Moro, uomo di cui nutriva una stima profondissima, fumava 5 sigarette al giorno e così decise di riprendere il vizio, perché, se lo faceva un uomo così moderato, allora poteva farlo anche lei.
Joan Didion oggi
A soli 80 anni Joan è stata scelta come modella dalla celebre casa di moda francese Celine che propone sul mercato occhiali da sole, borse e accessori ricercatissimi in tutto il mondo e spesso venduti a cifre da capogiro.
Il suo ultimo libro è stato pubblicato in Italia nel 2013 con il titolo “Diglielo da parte mia”.