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Guidare un veicolo di diverso intestatario: cosa c’è da sapere

Guidare un veicolo di diverso intestatario: cosa c’è da sapere

Nei giorni scorsi è impazzata sul web e in tv la notizia dei 705 euro di multa per chi guida un’auto di diverso intestatario, scatenando il panico tra gli automobilisti. L’allarme è in parte rientrato in seguito ad alcuni chiarimenti e distinguo sulla reale natura del decreto. Ma esiste ancora molta confusione (e alcuni miti da sfatare). Altraeta.it ha provato a sbrogliare la matassa, scoprendo anche alcune interessanti curiosità rimaste fino ad ora senza risposta.

1) L’aggiornamento del libretto va fatto in ogni caso, se il veicolo viene guidato da persone diverse dal proprietario?

No. Ciò vale solo se la vettura viene “prestata” per un periodo superiore ai 30 giorni.

2) Riguarda chiunque?

Anche in questo caso, si tratta di una bufala. Dalla norma (e, di conseguenza, dal rischio di multa) sono esclusi tutti i familiari, purché risultino conviventi.

3) La norma è retroattiva?

Assolutamente no, il provvedimento è in vigore dal 3 novembre scorso. Da quel giorno è obbligatorio comunicare alla Motorizzazione il reale utilizzatore di auto e moto. Le variazioni antecedenti sono facoltative e, dunque, non sanzionabili.

4) Si tratta di una novità del Governo Renzi?

In realtà, la norma compariva già nella bozza di riforma del Codice della strada del 2010. Era già pronta ad entrare in vigore nel 2012, ma è slittata di quasi due anni in seguito all’adeguamento informatico degli archivi della Motorizzazione.

5) Equivale a un passaggio di proprietà?

No, si tratta semplicemente di un aggiornamento della carta di circolazione attraverso un’intestazione temporanea.

6) Com’è la procedura per mettersi in regola?

Dopo averne fatto richiesta (entro 30 giorni prima dell’effettivo prestito a terzi), la Motorizzazione invierà un tagliando da applicare al libretto con le generalità della persona che utilizzerà temporaneamente il veicolo.

7) Quanto costa?

Per un noleggio a lungo termine, si spende 9 euro di diritti di motorizzazione. In tutti gli altri casi va aggiunta l’imposta di bollo di 16 euro, per un totale di 25 euro.

Sin qui la normativa ufficiale. Un domanda, però, resta: come faranno gli agenti della Municipale a verificare che il veicolo sia passato di mano da più di 30 giorni? Se lo sono chiesti i tantissimi utenti che in queste settimane stanno affollando chat e forum, alla ricerca di informazioni utili. Con un dubbio che aleggia sullo sfondo di tutta questa storia. Che, alla fine, a guadagnarci saranno soprattutto le assicurazioni e i soliti “furbetti”, a spese, come sempre, dei cittadini onesti.

Lorenzo Tosa

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