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Geriatri, Sigot e Sigg: troppo pochi in un Paese che conta 13 milioni di over 65

Geriatri, Sigot e Sigg: troppo pochi in un Paese che conta 13 milioni di over 65

Aumentano gli over 65 in Italia, 13 milioni contro appena 400 mila nuova nati all’anno, ma paradossalmente nel nostro Paese ci sono più pediatri che geriatri. Sono 7.500 gli specialisti dedicati all’assistenza dei più piccoli, appena 4.300 i professionisti della medicina per anziani.

A lanciare l’allarme sono gli esperti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) e della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (Sigot), che sottolineano quanto anche le prospettive non siano migliori: nei prossimi tre anni il fabbisogno di specialisti in geriatria è in calo in base al numero di borse di specializzazione previste: da 347 per l’anno in corso a 319 nel 2023.

“Senza un adeguato numero di geriatri a gestire la valutazione e la terapia dei tanti over 65 con molteplici malattie croniche, sarà impossibile prendersi carico di una popolazione che ha bisogno di risposte di cura su misura e che è sempre più fragile anche a causa della pandemia, che ha evidenziato le aumentate necessità di risorse da dedicare alla gestione degli anziani”.

Oltre a una rivalutazione del fabbisogno di queste figure specializzate per i prossimi anni, le due associazioni chiedono anche più spazio alle unità geriatriche negli ospedali italiani, eventualmente anche rimodulando parte degli attuali posti letto.

L’assistenza domiciliare e residenziale rientra tra le linee di indirizzo della riforma del sistema sanitario nazionale, incluse nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ma per garantirla al meglio e affinché abbia anche un giusto rapporto tra costi ed efficacia, secondo le associazioni è indispensabile che ci siano le figure adatte a gestirla. I geriatri, appunto, il medico in grado di valutare a 360 gradi la situazione dell’anziano nella sua complessità. 4.300 in Italia, a oggi, ma ne occorrerebbero almeno il doppio.

Le due società scientifiche, nel loro appello, sottolineano anche l’importanza della programmazione della cura del malato fragile, spesso anziano e con complessità cliniche o comorbidità, nella quale è indispensabile e centrale il ruolo del geriatra.

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