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DrugAge, la banca dati della longevità

DrugAge, la banca dati della longevità
Sono ben 418 i composti capaci di allungare la vita. Lo confermano medici e ricercatori che hanno contribuito a raccogliere tutte le “ricette” per la longevità in un unico database, DrugAge. Nasce in Gran Bretagna, dal lavoro della Fondazione per la ricerca in Biogerontologia (Bgrf) e dell’università di Liverpool. Si tratta di un portale, liberamente…

Sono ben 418 i composti capaci di allungare la vita. Lo confermano medici e ricercatori che hanno contribuito a raccogliere tutte le “ricette” per la longevità in un unico database, DrugAge.

Nasce in Gran Bretagna, dal lavoro della Fondazione per la ricerca in Biogerontologia (Bgrf) e dell’università di Liverpool. Si tratta di un portale, liberamente accessibile online, che raccoglie i farmaci, i composti, gli integratori (compresi fitofarmaci e preparati nutraceutici) con proprietà anti-invecchiamento.

La banca dati si propone come base di partenza per tutti i ricercatori, scienziati e medici che stanno studiando le cure per malattie legate all’avanzare degli anni e le ricette in grado di influire sulla qualità e sulla durata della vita. Il database, che raccoglie test ed esperimenti, effetti collaterali riscontrati e studi (anche “NS”, non significativi) raccolti negli anni, promette di diventare punto di riferimento per tutta la ricerca anti-age.

Per Dmitry Kaminskiy, Managing Trustee della Bgrf, “DrugAge rappresenta una pietra miliare sul percorso che porterà a ribaltare il paradigma dell’assistenza sanitaria: dalla cura della singola malattia alla multi-prevenzione attraverso principi attivi ‘geroprotettori’. Sono sicuro che il database si guadagnerà uso diffuso nella comunità scientifica attiva nella ricerca sull’invecchiamento”.

La piattaforma è stata presentata per la prima volta nei giorni scorsi sulla rivista Aging Cell. In un’ottica di condivisione e collaborazione scientifica, il portale permette a chiunque vi acceda di ricercare i composti, la loro struttura chimica e leggerne gli effetti collaterali partendo da un unico elemento. Questo permette ai ricercatori di risparmiare tempo e evitare di replicare un esperimento già andato a buon fine.

Non solo: sembra che tra i 418 composti anti-age, solo alcuni siano già stati sperimentati e portati sul mercato: questo significa che ci sono ancora decine di “strade non ancora battute”. Che si nasconda proprio tra quei 400 l’elisir di lunga vita?

Ma attenzione, gli esperti avvertono che il database è ad uso dei ricercatori. I composti trovati, infatti, non hanno validità scientifica (non ancora, almeno) e la loro sicurezza ed efficacia non è comprovata da sufficienti test.

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