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Covid: il vaccino AstraZeneca, efficacia in dubbio sugli over 55

Covid: il vaccino AstraZeneca, efficacia in dubbio sugli over 55
Anziano riceve vaccino: quello di AstraZeneca non è consigliato per gli over 55

È arrivato il via libera dell’Aifa al vaccino di AstraZeneca: l’Agenzia italiana del farmaco, lo scorso 30 gennaio, ha autorizzato il vaccino della casa farmaceutica di Basiglio, ma con più prudenza rispetto alle attese. Sebbene la sua “facilità di gestione” lo rendesse ideale per la somministrazione presso le farmacie o gli studi medici (perché si mantiene nel frigorifero), la sua scarsa efficacia nei soggetti più anziani e fragili lo rende in realtà poco adatto alla somministrazione a questa fascia d’età.

 

La valutazione dell’Aifa

 

Secondo quanto si legge nella nota ufficiale della Commissione tecnico-scientifica dell’Agenzia, è stata confermata la valutazione dell’Ema sull’efficacia (59,5% nella riduzione delle infezioni sintomatiche da Covid-19) e sul rapporto beneficio-rischio favorevole del vaccino.

In particolare, i dati degli studi sul vaccino di AstraZeneca, prosegue la nota stampa, “mostrano un livello di incertezza nella stima di efficacia nei soggetti sopra i 55 anni, in quanto tale popolazione (nella quale tuttavia si è osservata una buona risposta anticorpale) era scarsamente rappresentata”.

Seppure i dati a disposizione indichino dunque un’efficacia inferiore a quella degli altri due vaccini disponibili (Pfizer e Moderna), per la Cts si tratta pur sempre “di uno strumento che rafforza la campagna vaccinale in Italia”.

 

I vaccini a mrna preferibili negli over 55

 

In attesa di una valutazione conclusiva sul vaccino, che potrà avvenire solo al termine degli studi clinici in corso, la Cts ha comunque suggerito un utilizzo preferenziale dei vaccini a Rna messaggero nei soggetti più anziani o più fragili. Pfizer e Moderna, dunque, restano al momento la miglior opzione per questa fascia di popolazione. L’utilizzo di AstraZeneca per ora è preferibile nei soggetti tra i 18 e i 55 anni, “per i quali sono disponibili evidenze maggiormente solide”, precisa la Commissione. Ulteriori approfondimenti sul vaccino consentiranno anche di fornire indicazioni più precise riguardo ad aspetti più specifici, come l’intervallo tra la somministrazione delle due dosi.

 

Paola Pedemonte

 

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