Si è alzato in tutta Italia il grido d’allarme e la protesta degli operatori delle categorie sanitarie escluse dalla campagna prioritaria di vaccinazione anti-Covid. Si tratta, in particolare, delle 19 professioni rappresentate dall’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche della Riabilitazione e della Prevenzioni (Tsrm e Pstrp).
Tecnici e operatori socio-sanitari
In buona parte delle regioni italiane, dalla Liguria alla Sicilia, restano esclusi dalla prima fase di vaccinazione tutti gli operatori sanitari e socio-sanitari che operano come liberi professionisti o alle dirette dipendenze del privato. Professionisti ugualmente esposti al rischio di contagio. Basti pensare a chi pratica nelle aree della riabilitazione, della prevenzione, i tecnici sanitari, dipendenti di strutture private non convenzionate o in libera professione, impegnati sul territorio e a domicilio.
Tenendo conto dei contesti in cui operano, delle attività che svolgono, delle prestazioni erogate e, più di tutto, dei destinatari della loro opera, nelle varie regioni gli ordini Tsrm e Pstrp chiedono di “attivarsi per fare in modo che al più presto anche tutti gli operatori sanitari e socio-sanitari rientrino tra i soggetti da sottoporre prioritariamente a vaccinazione”. A prescindere dalla natura del datore di lavoro o dallo stato libero professionale. L’obiettivo è di evitare differenziazioni tra i professionisti della salute, garantendo che questi ultimi possano svolgere il proprio servizio in sicurezza nell’interesse prioritario dei cittadini e degli stessi operatori sanitari in prima linea nella lotta al Covid-19.
Odontoiatri, igienisti dentali, veterinari
Finora esclusi dalla campagna vaccinale anti-Covid anche gli odontoiatri, gli igienisti dentali, gli assistenti di studio odontoiatrico e i medici veterinari, alcune delle categorie sanitarie più esposte al contagio. “Odontoiatri, igienisti e assistenti alla poltrona rischiano tantissimo, per la natura peculiare della loro professione”, si legge in una nota di categoria. In molti casi gli appelli lanciati dai vari territori non sono stati vani: alcune Regioni si stanno muovendo in questo senso e vi sono state aperture significative anche da parte di esponenti del governo. È il caso della Liguria, dove sono state accolte le istanze di odontoiatri, igienisti e personale di studio dentistico, e della Campania, dove il governatore Vincenzo De Luca ha convocato i rappresentanti degli Ordini professionali interessati.
Paola Pedemonte
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