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Con la musicoterapia si vince l’isolamento

Con la musicoterapia si vince l’isolamento

Riabilitazione, integrazione sociale, recupero di memoria sono i tre principali benefici della musicoterapia con pazienti anziani. Tanto che si tratti di persone affette da demenza, quanto di lungodegenti in residenze sanitarie o in case di riposo.
RECUPERO DI IDENTITA’ “La musica – spiega infatti Roberto Bellavigna, musicista musicoterapista e membro del Pam il Progetto anziani musicoterapia, nato proprio per studiare e applicare la musicoterapia sui pazienti anziani – tocca più funzioni del cervello , consentendo alla persona di recuperare almeno in parte la propria identità. Per questo si rivela preziosa anche nei casi di delirio e di vagabondaggio, aspetti propri delle demenze senili.

CONTRO L’ISOLAMENTO. Ma la musicoterapia è anche un forte antidoto contro la tendenze dell’anziano all’isolamento: l’ingresso nella casa di riposo comporta non di rado la tendenza a interrompere i rapporti con il mondo esterno e a evitare i contatti con gli altri ospiti.

L’APPROCCIO In questi casi così come quando sia necessaria un’attività di riabilitazione, si rivela fondamentale un primo approccio all’identità sonoro musicale della persona, al momento del suo ingresso nella struttura. La valutazione, affidata al team di medici, psicologi e fisioterapisti, permette di attivare un programma musicale, con l’ascolto di musica e canti che fanno parte del vissuto della persona, con la partecipazione a piccoli gruppi che impiegano lo strumentario Orff, con il movimento associato alla musica, fino ad arrivare all’espressione corporea attraverso il ballo.

LE DEMENZE “ Quanto alle demenze – spiega il dott. Giovanni Gelmini dell’istituto geriatrico e riabilitativo G. Aragona di san Giovanni in Croce, in provincia di cremona _ la musicoterapia agisce senz’altro in modo benefico sugli stati di agitazione. A confermarlo è la nostra esperienza quotidiana di operatori sul campo, ma anche la letteratura internazionale. Che negli ultimi anni ha analizzato gli effetti dell’ascolto musicalee della produzione di suono, adattati alle esigenze personali degli anziani. In generale, i comportamenti che hanno dimostrato di beneficiare della terapia sono la tendenza alle percosse, al wandering (vagabondaggio) , le urla, l’insonnia, i movimenti ripetitivi e il comportamento vocale disgregato”.

Fonte: Il Sole 24 ore

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