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Aspirina: da anti-dolorifico alla prevenzione cardio-oncologica

Aspirina: da anti-dolorifico alla prevenzione cardio-oncologica

AspirinaL’Aspirina, nasce come farmaco anti-dolorifico per alleviare i sintomi dell’influenza, del raffreddore, del mal di testa, mal di schiena, dolori reumatici e dolori muscolari. Ma ha dimostrato di avere anche un’attività anti-infiammatoria e, negli anni ottanta, sono emersi i primi dati in area cardiovascolare. Oggi sono assolutamente noti ed indiscussi i benefici derivanti dall’uso di Aspirina a bassa dose nella prevenzione secondaria, cioè nei pazienti che hanno già avuto un episodio cardio-cerebrovascolare acuto o sono affetti da aterosclerosi manifesta.

Inoltre Aspirina è l’unico farmaco raccomandato anche nei pazienti in prevenzione primaria cardiovascolare, cioè in pazienti affetti da più fattori di rischio (ereditarietà, ipertensione, ipercolesterolemia, diabete, obesità), ma che non hanno ancora avuto un infarto o un ictus.
Recentemente sono stati pubblicati su prestigiose riviste dati molto solidi relativi alla prevenzione di neoplasie: l’uso di Aspirina a basse dosi sul lungo termine riduce il rischio della mortalità non vascolare del 12% e della mortalità per cancro del 15% rispetto ai controlli. In particolare, in pazienti in prevenzione primaria, l’incidenza di cancro è stata ridotta del 24% a partire dal terzo anno.

Dopo 6 anni, Aspirina ha ridotto il rischio di tutti i tumori con metastasi del 36%, dell’adenocarcinoma del 46% e dei tumori solidi del 18%. L’uso di Aspirina ha anche ridotto del 50% la mortalità nei pazienti con adenocarcinoma con metastasi alla diagnosi e il rischio di adenocarcinoma fatale del 35%. L’effetto del trattamento sul cancro del colon-retto ha ridotto del 42% la mortalità con effetti evidenti prima del terzo anno di terapia. Altri tipi di tumore (esofageo, gastrico, biliare, mammario), hanno mostrato benefici sovrapponibili.

Un studio recente pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “The New England” ha correlato la terapia con Aspirina a bassa dose nei soggetti portatori di mutazione del gene PIK3CA (predittore di cancro al colon) ad una riduzione del 82% della mortalità correlata e del 36% della mortalità per qualsiasi causa.

Nuove evidenze recentissime hanno inoltre dimostrato che Aspirina sembra ridurre del 21% il rischio di sviluppare un melanoma nella donna in menopausa. Recenti pubblicazioni su riviste di primo livello hanno dimostrato un grande effetto protettivo nella prevenzione a lungo termine in pazienti con vasculopatia atero-venosa, inoltre, soprattutto nelle donne, si stanno evidenziando risultati nella prevenzione della demenza senile. Quindi, come scritto dal Prof. Claudio Borghi di Bologna, internista di fama internazionale: “L’Aspirina si conferma ancora oggi il farmaco più studiato e ricco di grandi sorprese, un rimedio che non invecchia ma aumenta di valore, una caratteristica che appartiene solo alle cose preziose”.

In collaborazione con Bayer

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