Borse, occhiaie, palpebre pesanti e grinzose possono essere corrette mediante l’intervento di blefaroplastica. A seconda del caso, l’intervento può essere limitato all’asportazione della pelle in eccesso oppure estendersi all’eliminazione dei cuscinetti di grasso profondo. Le piccole rughe periorbitali dette “zampe di gallina” non vengono però cancellate ma solo migliorate per effetto della distensione della pelle. Un peeling chimico successivo all’intervento e distanziato di due mesi può eventualmente migliorarle. In alternativa al peeling chimico si può utilizzare il laser frazionato da eseguirsi in una o più sedute.
Blefaroplastica: un intervento che non comporta dolore
La blefaroplastica può essere praticata sulle palpebre superiori e sulle inferiori, anche contemporaneamente. L’assoluta mancanza di dolore durante e dopo l’intervento fanno di questo intervento uno dei meglio tollerati nell’ambito della chirurgia estetica. Si esegue in anestesia locale e può essere tranquillamente eseguito in regime ambulatoriale con un massimo di degenza di due o tre ore. Per la sutura vengono utilizzati punti molto piccoli, asportati dopo soli 5 giorni, per cui all’intervento residuano di norma cicatrici minime, occultate nelle naturali pieghe.
Prima e dopo l’intervento
Prima dell’intervento è necessario informare il chirurgo di qualsiasi eventuale trattamento con farmaci. In ogni caso bisogna sospendere l’assunzione di medicinali contenenti acido acetilsalicilico (aspirina). Il giorno dell’intervento bisogna assumere un antibiotico prescritto dal chirurgo e procurarsi un paio di occhiali da sole.
Dopo l’intervento è opportuno riposare alcune ore con impacchi ghiacciati sugli occhi e sulla fronte, non portare lenti a contatto per almeno dieci giorni e dormire in posizione possibilmente supina fino alla rimozione dei punti. Per un mese bisogna evitare lampade UVA e sole forte diretto.
Come per qualsiasi altro intervento, prima di sottoporsi alla blefaroplastica è importante intrattenere un colloquio chiaro e completo con il chirurgo per definire precisamente le proprie aspettative, tenendo presente che, seppur in rari casi, non vi è coincidenza stretta tra il risultato estetico finale e l’aspettativa interiore del paziente.
Tiziana Lazzari, Chirurgo Estetico e Dermatologo
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