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Pensioni, tutte le novità da non perdere

Pensioni, tutte le novità da non perdere
Pensioni tutte le novità da non perdere
Sono molte le novità che riguardano la Riforma Pensione prevista nella legge di stabilità 2017, cerchiamo dunque di illustrarle brevemente. Di cosa si tratta e in cosa consistono in parole povere, l’anticipo pensionistico APE, la proroga dell’opzione Donna, il cumulo dei contributi gratuito, l’abolizione della penalizzazione pensione anticipata, il prepensionamento per i lavoratori precoci e…

Sono molte le novità che riguardano la Riforma Pensione prevista nella legge di stabilità 2017, cerchiamo dunque di illustrarle brevemente.

Di cosa si tratta e in cosa consistono in parole povere, l’anticipo pensionistico APE, la proroga dell’opzione Donna, il cumulo dei contributi gratuito, l’abolizione della penalizzazione pensione anticipata, il prepensionamento per i lavoratori precoci e lavori usuranti e l’aumento della Quattordicesima? Vediamoli punto per punto.

L’anticipo pensionistico APE.

Questa opzione si trova declinata in tre differenti misure: l’APE volontario, l’APE Aziendale e l’APE sociale.

APE volontario. Altro non è che un anticipo sulla pensione, erogato in 12 mensilità, il quale verrà restituito una volta maturato l’assegno previdenziale.

Chi può usufruirne: A partire da maggio 2017 fino a dicembre 2018 verrà riconosciuto in via sperimentale a tutti i dipendenti pubblici e privati e lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata, con 63 anni di età, 20 anni di contributi, al massimo 3 anni e 7 mesi alla maturazione della pensione, che deve avere di importo non inferiore a 1,4 volte il minimo. Restano, invece, esclusi i professionisti iscritti alle casse previdenziali di categoria.

L’APE volontario non è cumulabile con altre pensioni dirette o assegni d’invalidità e lo si può richiedere pur senza cessare l’attività lavorativa.

Una volta maturata la pensione si dovrà restituire l’anticipo percepito in 260 rate spalmate su 20 anni. Gli enti che finanzieranno tale prestito sono banche, soggetti finanziari aderenti a specifici accordi fra Ministero, ABI e ANIA. Qualora il richiedente dell’APE volontario dovesse decedere, grazie ad una copertura assicurativa i superstiti non incorreranno in decurtazioni dell’eventuale pensione.

Come richiederla: è necessario presentare una domanda all’INPS. La procedura si svolge in due tempi, una domanda di certificazione del diritto alla quale dovrà far seguito in un secondo momento una di accesso al trattamento. Una volta presentata la domanda non sarà più revocabile, è comunque previsto un diritto di recesso entro 14 giorni. Entro 30 giorni lavorativi dall’inizio del contratto l’APE potrà avere inizio. È previsto per marzo un Decreto della presidenza del Consiglio, il quale dovrà contenere i dettagli di questa misura.

Vantaggi fiscali: L’APE non concorre alla formazione del reddito, gli interessi sul finanziamento e assicurazione godono di un credito d’imposta fino al 50% (circa un ventesimo dell’importo).

APE Aziendale. Uguale al APE volontario, unica differenza è che il datore di lavoro, o gli enti bilaterali possono intervenire versando all’INPS, in un’unica soluzione, un contributo che vada ad aumentare la pensione e ridurre o azzerare le rate di restituzione.

APE Sociale. Si tratta di un’indennità che viene erogata dall’INPS, con il finanziamento dello Stato, fino alla maturazione della pensione.

Chi può usufruirne: Come nel caso dell’APE volontario verrà riconosciuta in via sperimentale da maggio 2017 a dicembre 2018 a chiunque abbia 63 anni d’età, 30 anni di contributi (36 per quanto riguarda i lavori gravosi), essere a 3 anni e 7 mesi dalla pensione e rientrare in una delle seguenti categorie: disoccupati che da almeno 3 mesi abbiano terminato il sussidio, lavoratori che assistano un coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave da almeno 6 mesi dal momento della richiesta, chiunque svolga un lavoro gravoso, o qualsiasi lavoratore al quale sia stata riconosciuta un’invalidità almeno del 74%.

Per far richiesta è necessario che venga cessata qualsiasi attività lavorativa, anche autonoma. Unica eccezione vale per quelle attività di lavoro che, nel caso dei dipendenti, non possono superare gli 8mila euro annui e nel caso degli autonomi i 4800 euro.

A quanto ammonta il sostegno: l’indennità verrà calcolata in base alla pensione spettante al momento della richiesta, fino ad arrivare ad un massimo di 1500 euro, somma per la quale non è prevista rivalutazione.

Non è possibile cumularla ad altre pensioni dirette, sussidi di sostegno al reddito. I dipendenti pubblici con possibilità di accedere all’APE percepiranno il TFR una volta raggiunta l’età pensionabile.

Il cumulo dei contributi gratuito.  Consente di cumulare gratuitamente la somma dei contributi versati in gestioni assicurative anche diverse, al fine di poter raggiungere i requisiti per richiedere la pensione anticipata. (Procedimento che era già previsto per le pensioni di vecchiaia, indiretta, di inabilità e ai superstiti). Per eseguire il calcolo della pensione bisognerà eseguirlo pro quota tenendo conto delle diverse regole delle gestioni previdenziali differenti.

Chi può richiederlo: Tutti i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata e ai lavoratori iscritti alle casse professionali.

Cosa succede se è già stata richiesta la ricongiunzione onerosa o la totalizzazione? Nel primo caso, solo nel caso in cui la quota per la ricongiunzione non sia stata pagata integralmente, si potrà recedere e passare al cumulo. Se il pagamento effettuato fosse stato parziale, sarà possibile richiedere la restituzione di quanto versato. Nel caso in cui fosse stata fatta richiesta per la totalizzazione, si ha diritto di recesso a patto che non sia stato concluso tale procedimento.

Come nel caso dell’APE sociale, i dipendenti pubblici richiedenti il cumulo potranno percepire il TFR solo al raggiungimento dei parametri per ottenere la pensione di vecchiaia.

Abolizione delle penalizzazioni per la pensione anticipata. Le penalizzazioni per chi si fosse ritirato prima dei 62 anni che erano state introdotte con la Riforma Fornero, sono state abolite definitivamente. Penalizzazioni abolite anche per i lavoratori che andranno in pensione anticipata dal 2017 in poi.

Lavoratori precoci. Sono previsti dei benefici per quei lavoratori che al compimento del 19esimo anno di età possano vantare un anno di contributi versati. In questo caso è possibile richiedere la pensione anticipata con 41 anni di contributi a prescindere dell’età anagrafica. Devono, però, rientrare in una delle categorie previste per l’APE sociale. Non sarà possibile cumulare la pensione concessa ai precoci ad eventuali redditi di lavoro subordinato o autonomo fino al raggiungimento dei requisiti ordinari per la pensione anticipata.

Lavori usuranti. Anche per i lavoratori che svolgono mansioni usuranti sono previsti dei benefici.

Chi possiede i requisiti per rientrare nelle categorie dei lavori usuranti:

  • Gli Addetti alla catena di montaggio, i conducenti di veicoli a trasporto pubblico collettivo e i lavoratori notturni sopra i 78 giorni l’anno. Nel caso dei lavoratori dipendenti, quota 97,6, è necessario raggiungere i 61 anni e 7 mesi di età minima e possedere un’anzianità contributiva minima di 35 anni. Per i lavoratori autonomi, quota 98,6, l’età minima prevista è di 62 anni e sette mesi, e l’anzianità contributiva deve essere di 35 anni;
  • I Lavoratori notturni occupati da 72 a 77 giorni l’anno: nel caso dei lavoratori dipendenti, quota 98,6, devono aver raggiunto l’età minima di 62 anni e 7 mesi, mentre gli autonomi (99,6), 63 anni e sette mesi. In entrambi i casi è necessario aver versato 35 anni di contributi.
  • I Lavoratori notturni che svolgano tale lavoro da 64 a 71 giorni l’anno: nel caso dei dipendenti, quota 99,6 l’età minima prevista è di 63 anni e sette mesi, per gli autonomi, quota 100,6 è di 64 anni e sette mesi. L’anzianità contributiva, deve essere, anche in questo caso di 35 anni.

Tutti i lavoratori usuranti che al compimento del 19esimo anno di età, avessero avuto 12 mesi di contributi versati, possono accedere alla pensione con 41 anni di contributi, rientrando allo stesso tempo nella categoria dei lavoratori precoci.

Come fare richiesta: I lavoratori usuranti che maturano i requisiti nel 2017 dovranno presentare domanda all’INPS entro il primo marzo 2017, mentre chi maturerà i requisiti nel 2018, dovrà prenotarla entro il primo maggio 2017.

Opzione donna. Tale misura si estende alle lavoratrici che al 31 dicembre 2015 erano rimaste fuori dall’opzione donna, avendo raggiunto i 57 o 58 anni di età, nei quali non erano, però calcolati i tre mesi in più previsti dall’estensione dell’aspettative di vita.

Quali sono i requisiti per richiederla: è necessario aver maturato almeno 35 anni di contributi e aver compiuto 57 anni e sette mesi, nel caso delle lavoratrici dipendenti, e 58 anni e 7 mesi, per le lavoratrici autonome.

Come richiederla e come viene calcolata: La domanda va presentata all’INPS, mentre per quanto concerne il calcolo della pensione, avviene interamente per via contributiva, determinando la perdita del 20-30% dell’assegno, per le lavoratrici che aspettando la pensione di vecchiaia avrebbero diritto al sistema misto. Per la decorrenza della pensione, sarà necessario attendere i termini previsti dalla finestra mobile, ovvero 12 mesi per le dipendenti e 18 per le autonome.

Quattordicesima. Per tutti i pensionati il cui reddito fosse fino a 1.5 volte il minimo è previsto un aumento della somma spettante che varia dai 101 euro, per chi possiede fino a 15 anni di contributi (o 18 nel caso degli autonomi), fino a 155 euro per chi ha più di 25 anni di contributi (28 nel caso degli autonomi).

A chi viene riconosciuta: A tutti i pensionati con almeno 64 anni di età, con un reddito fino a 1.5 volte il minimo, diversamente da quanto previsto prima.

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