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La terza età in vacanza: cosa cerca il turista e come deve muoversi il mercato

La terza età in vacanza: cosa cerca il turista e come deve muoversi il mercato
Turista senior acritico e facilmente manipolabile? Certo che no. L'Osservatorio sulle vacanze della Terza Età di Italcamel ha evidenziato che recenti studi hanno sfatato il mito della terza età come segmento di turismo "riempitivo" per la bassa stagione e poco attento alla qualità, evidenziandone invece caratteristiche decisamente opposte. Prima di tutto, gli over non trovano sufficienti…

Turista senior acritico e facilmente manipolabile? Certo che no. L’Osservatorio sulle vacanze della Terza Età di Italcamel ha evidenziato che recenti studi hanno sfatato il mito della terza età come segmento di turismo “riempitivo” per la bassa stagione e poco attento alla qualità, evidenziandone invece caratteristiche decisamente opposte. Prima di tutto, gli over non trovano sufficienti gratificazioni in molte delle vacanze effettuate nei periodi della bassa stagione, così come risultano particolarmente attenti alla gratificazione delle esperienze di vacanza e non amano di certo ripetere viaggi non soddisfacenti (anche perché pensano di avere “poco tempo”). Inoltre, misurano la validità di un pacchetto anche dal grado in cui le proposte che lo compongono rendono possibile l’incontro con la comunità del luogo. Difficile per loro soggiornare poi da parenti o amici: questa percentuale di vacanze è inferiore rispetto agli altri gruppi demografici.

Di conseguenza, per uscire da una visione stereotipata del mercato turistico della terza età, occorre capire ciò che vuole la domanda. Prima di tutto, gli anziani non vogliono essere considerati persone non attive, deluse e sole: del resto è di molto cambiato il concetto stesso di “anziano”. I senior non vogliono essere considerati dei numeri, ma desiderano vedersi riflessi in persone che sono a pieno titolo membri della società. Banditi i termini”vecchi” o “pensionati”, ma preferiscono sottolineare una sostanziale continuità con la stagione di vita precedente. Desiderano da un lato proposte personalizzate, ma allo stesso tempo non vogliono essere ghettizzati. E infine, cosa più importante, non possono essere incasellati in un unico gruppo, perché, a tutti gli effetti, si tratta di una fascia turistica altamente segmentata.

Non esiste un’età precisa che faccia da spartiacque tra l’età adulta e la vecchiaia, in termini di comportamenti o atteggiamenti. Non c’è in sostanza un’età nella quale comincia la vecchiaia stessa, e questo sia perché gli stessi anziani non ne percepiscono una in modo univoco, sia perché non tutti quelli che arrivano al pensionamento reagiscono e lo vivono allo stesso modo: segmentare dunque solo in base all’età è insufficiente e porta inevitabilmente a commettere degli errori, anche dal punto di vista del marketing turistico

Dunque, gli approcci più corretti sono quelli che vedono la vecchiaia non come uno stato, ma come “un territorio di passaggio”, una sorta di evoluzione. La strada giusta è quella che, in sostanza, considera l’invecchiamento come un processo di acquisizione, e la terza età come l’età delle opportunità. Tra le tante, quella di poter disporre di maggior tempo libero e di pensare alla propria autorealizzazione e ai propri progetti di vita. Ancora, opportunità di sfruttare al meglio le proprie potenzialità e di potersi dedicare con più energia alle proprie passioni e agli hobby. Occasione anche per dare spazio ai valori “dimenticati”, per esempio la relazione con gli altri.

Qual è dunque l’offerta turistica migliore per il vacanziere senior? In primo luogo i requisiti da tenere in considerazione per rispondere alle esigenze specifiche delle persone anziane in vacanza, devono cominciare da una chiara, dettagliata e preventiva illustrazione delle caratteristiche e della durata dei viaggi, così come delle escursioni, del soggiorno e delle varie iniziative previste: più di altri, gli anziani hanno il senso del contratto, e desiderano che sia rispettato. Inoltre, è utile evitare prodotti stereotipati, ripetitivi e noiosi, quanto piuttosto armonizzare gite, trasferimenti e attività di animazione con periodi di riposo. Meglio scegliere periodi climaticamente idonei, ma non proporre solo la bassa stagione: a questo proposito, le vacanze fuori dai periodi dell’alta stagione vanno incentivate, animate ed enfatizzate nella comunicazione. Opportuno anche prevedere una presenza costante di personale di riferimento per i vari problemi o necessità che si possono incontrare durante il viaggio, dai trasferimenti alle registrazioni in albergo, così come mezzi di trasporto e sistemazioni confortevoli. Meglio evitare di proposito gite, viaggi o escursioni che siano troppo lunghi o poco comodi negli orari di partenza e arrivo. Organizzare preferibilmente soggiorni che prevedano diverse notti nello stesso albergo e organizzare escursioni con partenze dalla stessa città, piuttosto che prevedere ogni notte trascorsa in città diverse. Consigliato anche organizzare attività all’aria aperta, come passeggiate in campagna, o vere e proprie attività sportive. Da ricordare infine che le attenzioni personali, di norma molto gradite, non devono essere troppo marcate.

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