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InMedica: la salute deve puntare sulla prevenzione

InMedica: la salute deve puntare sulla prevenzione
La prevenzione viene prima di tutto. Spesso però tra famiglia e lavoro trovare del tempo per prendersi cura di sé diventa complicato, soprattutto tra i trenta e i sessant’anni. Sono molte le persone che aspettano che il problema sia esploso per andare dal medico. Ma sarebbe sempre meglio giocare d’anticipo, magari attraverso una chiacchierata con…

La prevenzione viene prima di tutto. Spesso però tra famiglia e lavoro trovare del tempo per prendersi cura di sé diventa complicato, soprattutto tra i trenta e i sessant’anni.

Sono molte le persone che aspettano che il problema sia esploso per andare dal medico. Ma sarebbe sempre meglio giocare d’anticipo, magari attraverso una chiacchierata con un esperto che aiuti a comprendere i fattori di rischio e avviare un percorso di prevenzione personalizzato.

Proprio nel giorno della Giornata mondiale della salute, 7 aprile, verrà inaugurato a Genova un nuovo poliambulatorio privato, InMedica, con 70 specialisti all’interno di una struttura di 600 metri quadrati. La struttura verrà suddivisa in tre aree d’intervento con visite specialistiche cardiologiche e cardiovascolari, odontoiatriche e una zona dedicata al medical welness, all’interno della quale opereranno chirurghi estetici e dietisti.

Alla base della nascita di tale progetto, che se funzionasse a Genova sbarcherà anche in altre città italiane, sta la volontà di promuovere il recupero di un corretto stile di vita e una prevenzione primaria che riduca i fattori di rischio.

Per far ciò il centro ha puntato sulle nuove tecnologie per una diagnosi precoce, costate più di un milione di euro. Ma non solo, le nuove tecnologie scendono in campo anche per facilitare la vita ai pazienti attraverso le prenotazioni delle visite on line o tramite applicazione per smartphone e referti che arrivano via email.

Per venire incontro alle esigenze dei pazienti il centro sarà aperto anche al sabato e in pausa pranzo. Verranno, inoltre, promosse delle iniziative di prevenzione nel corso dei weekend.

“Le persone tra i trenta e i sessant’anni restano l’anello debole nei percorsi di cura– ha affermato il dottor Paolo Grasso, amministratore delegato del centro InMedica- Bisogna cambiare l’approccio e tornare ad investire sulla prevenzione”.

(Redazione)

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