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Il terremoto nel cuore, di chi resta e di chi va…

Il terremoto nel cuore, di chi resta e di chi va…
Il terremoto nel cuore di chi resta e di chi va
Il nostro ricordo in questo inizio di autunno va alla tragedia che ha colpito il centro Italia. Il dolore è terribile e siamo tutti a fianco delle famiglie che hanno perso i propri famigliari, ai bambini, agli anziani che non hanno più una casa e forse non potranno tornare nel luogo dove hanno sempre vissuto.…

Il nostro ricordo in questo inizio di autunno va alla tragedia che ha colpito il centro Italia. Il dolore è terribile e siamo tutti a fianco delle famiglie che hanno perso i propri famigliari, ai bambini, agli anziani che non hanno più una casa e forse non potranno tornare nel luogo dove hanno sempre vissuto.

Esso è vivo e ci invita a non dimenticare quanto l’uomo sia fragile e quanto la natura bistrattata, piegata e umiliata sia capace di far sentire la sua voce con tutta la violenza di cui è capace. Ma c’è purtroppo anche in questo caso, come nei numerosi altri terremoti, alluvioni e altri eventi, la componente umana che ben si somma alle forze della natura.

Normale -si potrebbe dire- che l’uomo costruisca e cerchi sempre di migliorare il paesaggio e il territorio per vivere meglio, a suo agio nelle strutture che agevolino il suo vivere. Tutto normale… finché, come spesso accade all’uomo, non si prevarichi la ragionevolezza, la legalità e naturalmente il rispetto delle leggi idrogeologiche.

Questa è una nazione fortemente sismica, di radici antiche, di vecchie case di un sistema che andrebbe rimodernato riorganizzato, che dovrebbe adattarsi a regole precise per il riordino del territorio…

Esiste un centro di eccellenza all’interno del CNR che si occupa nello specifico di studi e monitoraggio degli eventi sismici, INGV è la sua sigla. Sta per Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. All’interno di questo istituto giovani ricercatori svolgono attività di sorveglianza sismica e vulcanica del paese e studiano soluzioni in accordi con altri paesi.

Un lavoro indispensabile per un territorio come il nostro, tant’è vero che l’ente ha deciso di assumere, da adesso per i prossimi 3 anni, circa 200 nuovi ricercatori.

A questo proposito ci piaceva condividere con voi la lettera di una madre che ci racconta la storia di suo figlio borsista per 5 anni e poi ricercatore assunto a tempo determinato per 2 anni che ha dovuto lasciare l’Italia per un paese straniero perché qualche anno fa non c’era nessuna possibilità, nemmeno dopo i fatti dell’Aquila, di avere un posto stabile e normalmente retribuito qui in Italia. Continua la lettera “l’ho visto andar via dal suo paese con la tristezza negli occhi sapendo che qui ci sarebbe stato molto da lavorare, lui che laureato geologo con il massimo dei voti, sapeva molto bene le criticità del nostro territorio. A nulla sono valse le sue alte qualifiche e i suoi titoli acquisiti anche in altre università straniere. Per costruirsi una vita e un lavoro ha dovuto adattarsi, come altri suoi amici prima di lui, a cambiare nazione e rivolgersi altrove.

Ora vive a Berlino da circa quattro anni, dove l’università e la ricerca sono finanziate e lui ha un buon posto fisso e ben retribuito. Si è sposato e ha dei figli. E io vado avanti indietro, con la difficoltà della lingua straniera, i viaggi aerei da fare per vederlo un po’ più spesso che non le sole feste comandate”.

Conclude così: non riesco ancora a farmene una ragione, non capisco perché con tutta la necessità che abbiamo di persone giovani, capaci e preparate continuiamo a regalare agli altri paesi le nostre competenze e il nostro futuro. Come madre mi sento depredata, svuotata della gioia di veder crescere i miei nipoti, come cittadina infuriata perché credo che in un territorio sismico come il nostro abbiamo il dovere di tenerci ben stretti coloro che conoscono i problemi…” Adesso viene la parte migliore… Per via di questo decreto sull’assunzione di ricercatori INGV, gli è stato chiesto di tornare con l’assicurazione di un’assunzione a tempo indeterminato, con uno stipendio assolutamente inadeguato per un padre di famiglia. Cosa pensate abbia risposto?

Grazie signora per questa testimonianza in effetti non sappiamo cosa accadrà, sappiamo solo che molti altri giovani vivono le stessi sorti. A loro che sono il nostro futuro diamo tutto il nostro sostegno, ma soprattutto ci auguriamo che chi ci governa prenda decisioni una volta tanto “sagge” perché senza giovani il futuro non esiste!

Daniela Ameri 

Daniela Ameri

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