Colpisce circa l’80% delle donne, ma non risparmia completamente neanche gli uomini. La fortuna del maschio è che, per differenze nella struttura e nella distribuzione del tessuto adiposo e per differenze ormonali, questo inestetismo è molto meno presente. Stiamo parlando della cellulite.
Il formarsi della cellulite può avere differenti motivazioni: può essere di natura genetica, ormonale, metabolica o vascolare. Una cattiva alimentazione e una vita troppo sedentaria possono accentuarne la presenza.
Da qualche mese Andrea Spano, chirurgo plastico e fondatore di theClinic a Milano, combatte con successo l’inestetica e fastidiosa cellulite con il supporto di una nuova tecnologia approvata FDA: Cellfina. «Si tratta di un trattamento di ultima generazione che combatte la cellulite, agendo direttamente sui setti fibrosi sottocutanei, ovvero la sua causa principale», afferma Spano. «Cellfina è in grado di reciderli secondo uno schema ben preciso deciso dal chirurgo che consulta costantemente le indicazioni della macchina, ottenendo così nel 100% dei casi il rilascio della cute e rendendo più omogenea e liscia la pelle».
La tecnologia utilizzata presso theClinic per combattere la cellulite, garantisce un trattamento sicuro e certificato dalla FDA, l’agenzia americana che certifica gli alimenti e i medicinali. La procedura prevede circa un’ora, tempo che potrebbe dilatarsi qualora la zona da trattare sia molto estesa e/o molto ricca di avvallamenti. Prima del trattamento è necessaria un’accurata visita medica in cui si esaminano le zone da trattare, che verranno disinfettate e anestetizzate localmente. Dopo il trattamento, nelle aree del corpo sottoposte al macchinario vengono applicati dei piccoli cerotti da tenere per circa 24 ore.
«Alle mie pazienti spiego sempre che la cellulite è difficile rimuoverla completamente e che il risultato finale dipende dalla quantità delle cosiddette bucce d’arancia – continua Andrea Spano – I risultati devo dire sono molto buoni, le pazienti possono osservare i risultati del trattamento già dopo 3 giorni e le pazienti americane, trattate più di 3 anni fa, sono tutte ampiamente soddisfatte e non hanno avuto ancora bisogno di ripetere in trattamento».