Se ne sente spesso parlare, soprattutto negli ultimi tempi.. Ma riflettiamo un attimo: è veramente possibile comprare solo frutta e verdura “a chilometro zero”, cioè locali evitando quindi il consumo di energia derivante dal trasporto dal nord al sud dell’Italia?
Se pensiamo ad un’ alimentazione sana e genuina ci vengono in mente tantissimi prodotti della terra provenienti da ogni angolo d’Italia: l’80% delle mele arriva dal Trentino Alto Adige, ed il restante 20% da Friuli, Piemonte e Lombardia, mente gli agrumi viaggiano in prevalenza da Sicilia e Calabria dritti sulle nostre tavole. Le più “nordiche” pere invece vengono prodotte dagli alberi da frutto di Bologna, Modena e Ferrara, mentre l’uva da Puglia e Sicilia.
Per le insalate il primato è della Lombardia mentre i carciofi giungono dalle isole e dallo stivale assieme a ciliegie, cavolfiori e broccoli.
Da nord a sud troviamo invece produttori di pomodori e fragole mentre le carote arrivano prevalentemente dalla piana del Fucino in Abruzzo e dalle zone circostanti Ravenna.
Insomma, la lista dei luoghi di produzione è davvero lunga e variegata, ognuno ha le sue eccellenze che condivide e “scambia” con tutto il resto della nazione.
È evidente che, a chilometri zero, non potremmo mai avere tutta la varietà di prodotti che possiamo trovare oggi, se non magari pagandola a carissimo prezzo. La specializzazione e la concorrenza che sono possibili in un mercato più grande migliorano la qualità e abbassano i prezzi, come in qualsiasi altro campo.
Una regola da seguire per mangiare bene c’è: scegliete i tantissimi prodotti locali e per “locali” si intende italiani!
Sul portale Coltura & Cultura l’agronomo Duccio Caccioni ha voluto rispondere ai quesiti sul “km zero” in maniera del tutto originale, attraverso una geografia “Made in Italy” che racconta “veramente” da dove viene quello che mangiamo!