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5 letture consigliate per l’estate

5 letture consigliate per l’estate
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Le letture consigliate per l'estate Volete arricchire il vostro bagaglio culturale e trovare, contemporaneamente, un passatempo per le calde giornate estive, magari per il mare? Buttatevi sulla letteratura: leggere fa bene  e non passa mai di moda. Sia che amiate il vecchio e confortevole odore della carta dei libri e il suo sfogliarsi, sia che…

Le letture consigliate per l’estate

Volete arricchire il vostro bagaglio culturale e trovare, contemporaneamente, un passatempo per le calde giornate estive, magari per il mare? Buttatevi sulla letteratura: leggere fa bene  e non passa mai di moda.

Sia che amiate il vecchio e confortevole odore della carta dei libri e il suo sfogliarsi, sia che preferiate il più comodo e adattabile e-reader, le letture estive non dovrebbero mai mancare nel programma della vostra stagione di vacanza.

Al mare, in montagna, o nel semplice relax della propria casa, leggere è un modo per viaggiare con la fantasia, ampliando le proprie vedute e imparando nuove cose. Se siete indecisi su quali letture buttarvi, ecco una semplice lista delle 5 letture consigliate per l’estate.

  1. “Il deserto dei tartari”, di Dino Buzzati

La Fortezza Bastiani è l’ultimo avamposto ai confini settentrionali del Regno ed è lì che viene assegnato l’ufficiale Drogo, protagonista del romanzo. In un’attesa perenne del nemico, che non si fa vedere da anni, i soldati della Fortezza sono destinati a passare tutta la vita aspettando di dimostrare il proprio valore, senza però avere mai la possibilità di provarlo sul campo. Una storia che si rifà alla routine quotidiana, a quell’attesa costante che qualcosa di importante si verifichi nella vostra vita e la rivesta di senso e valore.

Consigliato perché: racconta una condizione comune dell’esistenza, ambientandola in una realtà fuori dall’ordinario.

  1. “Il lato positivo” di Matthew Quick

Si può parlare di temi seri come malattia mentale e depressione con un’ironia e una freschezza capaci di renderli leggeri senza privare i lettori della spinta alla riflessione? Si può e Matthew Quick ci riesce benissimo. Pat Peoples esce dall’ospedale psichiatrico di Baltimora con una sola missione: fare di tutto per riconquistare l’ex moglie Nikki. Pat è bipolare, instabile e facilmente predisposto a improvvisi scoppi di rabbia, ma è anche incredibilmente e inguaribilmente ottimista. Nell’enorme sforzo che fa per migliorare sé stesso, diventa chiaro che i veri problemi non li hanno quelli che vengono catalogati come “disturbati” o “malati mentali”, quanto le persone comuni, quando non sono in grado di guardare oltre il proprio naso. In questa trama bizzarra, tra martingale, partite di football, gare di danza e famiglie strane, si intrecciano personaggi raccontati con una semplicità e un’originalità uniche.

Consigliato perché: far divertire è molto più difficile che far commuovere. Far divertire raccontando temi e storie di per sé commoventi, è un dono che va tenuto in ampia considerazione.

  1. “L’imprevedibile viaggio di Harold Fry” di Rachel Joyce

C’è un’età per affrontare le proprie paure e finalmente liberarsene? Per affrontare viaggi metaforici alla scoperta di quello che si è davvero? Non c’è, almeno non per Harold Fry. Dal nord della campagna inglese, una mattina insignificante come tante altre, invece che spedire una lettera a una vecchia amica morente, intraprende un viaggio di più di mille chilometri per raggiungerla. Un viaggio che è una scoperta, una sfida all’età e al destino e che libera il vecchio Harold di tanti vecchi fantasmi che lo assillavano nella quotidiana routine che viveva.

Consigliato perché: Harold Fry è un eroe moderno, senza essere leggendario. Un eroe ordinario, che spinto solo dalla propria ferrea convinzione, affronta un improbabile viaggio, deciso che quello e solo quello salverà l’amica dalla morte.

  1. “Il seggio vacante” di J. K. Rowling

Un’insieme di vite e storie si intrecciano a Padgoford, cittadina provinciale della campagna inglese. La lotta al “seggio vacante” si fa serrata dopo la morte improvvisa del consigliere comunale Barry Fairbrother e nell’apparentemente idilliaco borgo inglese vengono alla luce tutti i retroscena della tranquilla vita borghese di provincia. Non esistono buoni e cattivi nel romanzo: i personaggi sono vivi, veri, con le loro debolezze, turbolenze e strane passioni.

Consigliato perché: è un libro realistico, che mette a nudo le apparentemente perfette esistenze della società borghese, mostrando le sue macchie e contemporaneamente il “bello” che si nasconde dove meno ce lo si aspetta e che solo quelli che tengono la mente e gli occhi bene aperti, come Barry Fairbrother, sono in grado di cogliere.

  1. “Il signore delle mosche” di William Golding

I libri migliori sono quelli che alla fine ci lasciano qualcosa. “Il signore delle mosche”, lascia un senso di disgusto verso la civiltà umana, come pochi altri libri nella storia sono stati in grado di fare. Un gruppo di ragazzini finisce in una zona tropicale disabitata e tutti, inizialmente ben educati e posati, regredisco al più basso e truce livello di umanità. Un libro che suona come esperimento sociologico e che richiama alla mente i periodi più bui della storia umana.

Consigliato perché: “Io non l’avrei mai fatto” è la frase che comunemente si pronuncia dopo aver sentito fatti e storie che riconducono gli esseri umani ai suoi aspetti più animaleschi. La verità è ben diversa: gli uomini smettono di agire secondo coscienza quando subentrano altre logiche. Un libro che apre la mente, anche se fa venire voglia di chiudere gli occhi.

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